venerdì 30 settembre 2011

Collana Inediti d'autore n.28: Casimiro Roléx

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"Casimiro Roléx" Franco Di Mare
 
Casimiro faticava a prendere sonno. Allora si girava e rigirava nel letto, litigava con cuscino e lenzuola e finiva per restare a guardare il soffitto al buio, a masticare pensieri. (…) Lui era uno che aveva fatto bene i conti ed era sceso a patti con la realtà. Si era adattato. Faceva lo scippatore, e questo era quanto. Non stava né di qua, né di là. Né con i signori, né coi camorristi.
Casimiro detto Roléx è un ladruncolo con un occhio speciale ai Rolex. Ha una moglie bellissima, una figlia che frequenta l’asilo nido privato del quartiere, un padre in carcere per un presunto “errore giudiziario” che ha sempre una frase (fatta) adatta alle circostanze, un collega/spalla/autista, Gennarino, un tipo pratico e di poche parole.
Prima e dopo gli scippi, il protagonista litiga mentalmente con le sue vittime, ree di non farsi scippare tranquillamente senza opporre resistenza.
Il racconto si districa fra le avventure e sventure di Casimiro, un povero cristo in fondo, che non ha molta voglia di cambiare strada e che, come un qualsiasi operaio, si sente un precario. Tuttavia, senza cercare significati reconditi, Franco Di Mare ci racconta della ordinaria vita di un delinquente e la fine è amara, arriva sottoforma di una quasi giustizia divina che, se Casimiro non fosse così simpatico, verrebbe da dire meritata.

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