sabato 3 dicembre 2011 0 commenti

Il piccolo popolo di Terry Pratchett


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Il piccolo popolo dei grandi magazzini (Truckers 1989), Il piccolo popolo all’aria aperta (Diggers -1990), Il piccolo popolo decolla (Wings -1990) Sono i libri che compongono la cosiddetta Trilogia dei niomi (The Nome Trilogy o, negli Usa, The Bromeliad Trilogy) scritta dal fantasioso Terry Brooks.
I niomi sono un popolo di creature alte non più di 10 cm, che vive con grande difficoltà in un modo troppo grande in cui rischia quotidianamente di morire mangiato da qualche animale oppure schiacciato in pochi attimi. Naturalmente la vita si misura secondo i loro parametri: 10 anni per loro equivalgono ad un secolo e considerano gli umani sono “grossi, lenti e stupidi”.
Un giorno, Masklin, un giovane Niomo, decide di convincere i vecchi brontoloni e gli altri suoi coetanei, a tentare un’impresa davvero tosta: scappare dall’ambiente ostile in cui vivono verso una specie di terra promessa non meglio precisata. Con loro porteranno anche la Cosa, un computer che si rivelerà molto utile in futuro. Il camion su cui fuggono li conduce in un emporio fondato nel 1905 dai fratelli Arnold. Gli niomi, abituati a vivere alla giornata, pensando solo alla sopravvivenza, si troveranno di fronte a due sorprese: prima di tutto non sono soli nell’universo, e poi, nell’emporio, c’è cibo a volontà.
Dentro l’emporio, suddiviso in piani e settori, ci vivono centinaia di Niomi, divisi a loro volta in famiglie di ceto sociale diverso che si contendono il territorio e che prendono il nome dalle zone di appartenenza. Essi credono che la storia dell’Esterno abitato sia solo una leggenda e che il mondo vero sia quello creato da F.lli Arnold (dal 1905), che credono essere un’unica persona. Nell’emporio si prega “Santa Occasionissime”, il tempo viene scandito dai saldi di stagione, il freddo il calore sono determinati dall’aria condizionata, mentre la luce e il buio sono dati chiaramente dalla luce. Gli umani, che ne ignorano la presenza, pensano che nei buchi ci siano i topi e, chissà come mai, portano sempre il proprio nome appiccicato sul petto. Chissà, forse perché altrimenti non ricorderebbero il proprio nome.
Solo due, fra i niomi dell’emporio, credono subito al fatto che ci sia qualcosa all’Esterno: Angalo, un giovane entusiasta appassionato di motori e l’inventore, Dorcas. Ci sono anche dei religiosi, gli unici detentori dell’abilità della lettura, abilità vietata in particolare alle donne, perché le informazioni “surriscalderebbero” la loro mente debole.
Il Vento e la Pioggia erano antiche leggende, per loro. E così venne il Giorno e la Notte. Adesso nel loro mondo c’erano gli annaffiatori automatici e i condizionatori d’aria e la vita breve e veloce dei niomi era scandita dagli orari: d’Apertura e di Chiusura. Le stagioni dell’anno erano i Saldi di Gennaio, la Collezione Primavera, le Grandi Occasioni d’Estate e le Strenne di Natale. Guidati dall’Abate e dai sacerdoti dei Cancellieri, veneravano (in modo educato e tranquillo, senza infastidirlo troppo) F.lli Arnold (dal 1905), creatore di ogni cosa esistente, ossia dell’Emporio e del suo contenuto. Alcun clan di niomi erano diventati ricchi e potenti e avevano preso il nome (più o meno) dal piano reparto dove vivevano: i de Camicieri, i Ferramenta, i Del Icatessen. 
A contatto con l’elettricità, la Cosa, che si scopre essere un computer tramandato per secoli di padre in figlio, usato come talismano e oracolo, finalmente parla e rivela che l’emporio sta per essere demolito.
Così, i niomi sono costretti ad attuare una vera rivoluzione interna: spinti da Masklin e dalla sua innamorata, Grimma, ma appogiati anche dal nuovo Abate Gurder e da Angalo, insegnano a tutti l’arte della lettura, imparano come guidare un camion, ne rubano uno della ditta e fuggono. L’avventura rocambolesca li condurrà ad una cava. La Cosa rivela a Masklin che gli niomi, in realtà, vengono dallo spazio, e che vi devono ritornare.
Così Masklin decide di andare con Gurder e Angaloin Florida, dopo che, un giorno, sulla cava piove un ritaglio di giornale, dove scoprono dell'esistenza di Nipote Richard 39 a., il quale pare stia andando con un Concorde in Florida per vedere la partenza di uno Shuttle. Ai niomi dell’emporio, in particolare a quelli dei ceti sociali più alti, non sta molto bene che tutti sappiano leggere, che tutti possano invadere i confini delle famiglie altolocate, che debbano mangiare addirittura la (poca) carne non confezionata, ma presa da animali morti!E poi, qualcuno inizia a dubitare dell’esistenza di F.lli Arnold (dal 1905).
“E trovare Nipote Richard 39 a.; che dovrebbe essere facile, capisci, perché abbiamo il suo ritratto”
“Sì?” Fece Angalo.
Gurder lo guardò con la superiorità del giusto. “Ricorda il comandamento che F.lli Arnold (dal 1905) ha scritto nell’emporio” disse. “Non ci ha forse raccomandato ‘Se non vedete quello che vi occorre, chiedete pure ’?”
I niomi annuirono. Molti di loro avevano visto il comandamento. E anche gli altri: ‘Tutto deve scomparire’ e, vicino alle scale mobili: ‘Bambini, passeggini e cagnolini vanno tenuti in braccio ’. Parola di F.lli Arnold (dal 1905). Impossibile metterla in discussione…. Ma, d’altra parte, quello era l’Emporio, e questa era la cava.
Tuttavia, una volta partito Masklin, di fronte all’emergenza – gli umani stanno per riaprire la cava – e la fame, gli niomi, guidati da Grimma, decidono di agire. Dapprima cercano di impedire agli umani di entrare nella cava, poi sequestrano un umano, alla fine, aggiustano una Fiat Allis (di cui all’inizio ignorano la natura: “il Drago della Montagna, con gli occhi come enormi occhi, con la voce come un’enorme voce, e denti come enormi denti”) e la guidano lontano dalla cava, non prima di aver dato battaglia agli umani!
La terza parte si concentra sull’avventura degli niomi alla ricerca di un modo che li riporti alla loro Nave spaziale. Arrivano in Florida e lì scopriranno che c’è un altro popolo di niomi, i Floridiani, convinti però che la divinità che ha creato tutto non sia F.lli Arnold (dal 1905) bensì Nasa!Con il loro aiuto, Masklin e i suoi riusciranno a concludere la loro rocambolesca avventura.
La trilogia degli niomi è esilarante.
Credo che Pratchett si distingua nel panorama degli scrittori di generi di fantasia, per il semplice fatto che riesce a creare un universo parallelo dove ci sono tutti gli elementi più insignificanti o comunque facenti parte della nostra quotidianità, rendendoli diversi, unici, esilaranti, pezzi di un mondo pieno di fantasia e immaginazione,un po’ come la scopa che la Strillettera  in Harry Potter. Ad esempio, ogni capitolo si apre con alcuni versi tratta dalla bibbia degli niomi “Il grande libro degli niomi”. Alcuni esempi tratto da Il piccolo popolo decolla:


 AEROPORTO: Un posto dove la gente si affretta e aspetta.
Dall'Enciclopedia Scientifica del Giovane Niomo di Angalo de Haberdasheri.
p.11
UMANI VIAGGIATORI: Creature di grandi dimensioni, simili ai niomi. Molti umani trascorrono molto tempo a viaggiatore di luogo in luogo, cosa abbastanza bizzarra dato che comunque nei luoghi dove vanno ci sono già fin troppi umani.
Vedi anche ANIMALI, INTELLIGENZA, EVOLUZIONE E BUDINO.
Dall'enciclopedia Scientifica del Giovane Niomo di Angalo de Haberdasher
p. 39
ALBERGHI: Posti dove vengono parcheggiati per la notte gli UMANI VIAGGIATORI. Altri umani portano loro cose da mangiare – tra cui il famoso panino con prosciutto e formaggio. Ci sono letti e asciugamani e dei cosi speciali che fanno piovere acqua sulla gente per ripulirla.
Dall'enciclopedia Scientifica del Giovane Niomo di Angalo de Haberdasher
p.53
OCHE: (…) Come mezzo di trasporto, le oche lasciano molto a desiderare.
p.83
SCIENZA: Un modo di scoprire le cose e poi di farle funzionare. La scienza spiega cosa succede intorno a noi. Così fa anche la RELIGIONE, ma la scienza è meglio perché riesce a trovare scuse migliori quando ha torto. C'è molta più scienza di quanto si pensi.
Dall'enciclopedia Scientifica del Giovane Niomo di Angalo de Haberdasheri.
p.117

More about El color de la magiaCredo che questo sia lavoro ancora più complesso che inventare di sana pianta una storia.
Quindi ancora una volta chapeau a Terry Pratchett anzi, a Sir Terence David John Pratchett – che tra l’altro, non sta molto bene perché soffre purtroppo di Alzheimer – che ancora una volta ha scritto una storia magistrale. Se volete ridere senza controllo, leggete questa trilogia.
Io la preferisco a Il tristo mietitore che ho trovato di difficile lettura, non so se dipenda dalla traduzione, ma mi è sembrato un po’ farraginoso, anche se l’idea della morte che va in pensione e si concede qualche giorno di riposo in un ranch, sconvolgendo il mondo dei morti viventi e dei morti è unica.
Il prossimo libro che leggerò di Pratchett, è El color de la Magia (Il colore della magia), che ho trovato in Spagna ad un prezzo davvero stracciato. Spero sia ugualmente bello.
 
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