martedì 22 novembre 2011 0 commenti

Così parlò Bellavista

More about Così parlò BellavistaPuò un libro filosofico essere anche esilarante? Sì!

Così parlò Bellavista - Napoli, amore e libertà non è propriamente un libro di filosofia. E’ un libro sulla filosofia napoletana e non intendo i pensatori partenopei ma della gente comune. E’ davvero un libro d’amore, un inno a Napoli che raccoglie i mali, le contraddizioni, ma anche la fantasia, l’estrosità di un popolo davvero curioso che o si ama o si odia.
Napoli per me non è la città di Napoli ma solo una componente dell’animo umano che so di poter trovare in tutte le persone, siano esse napoletane o no. Ciò che io contesto con tutte le mie forze è la conseguenzailità presunta tra “napoletanità” ed ignoranza popolare. In parole povere io mi rifiuto di credere che non sia possibile migliorare le condizioni di vita di n popolo senza dover forzatamente rinunciare ai contenuti umano della sua maniera di essere. A volte penso addirittura che Napoli possa essere ancora l’ultima speranza che resta alla razza umana.
(Luciano de Crescenzo, “Due parole di prefazione” da “Così parlò Bellavista”, p.7)

Il libro è stato scritto nel 1977 ed ha avuto un grande successo. E’ incentrato sui dialoghi fra 'ingegner De Crescenzo, il professor Bellavista, il "vice sostituto portiere" Salvatore, il "poeta" Luigino, il dottor Palluotto e si struttura in due parti:
Il libro insomma, pur potendo essere letto soltanto nei suo capitoli pari o, a secondo dell’impegno messo a disposizione del lettore, anche in quelli dispari si presenta come in pratica come un vecchio testo di geometria dove i teoremi enunciati seguano gli esempi dimostrativi, in modo che gli aneddoti napoletani riportati nei capitoli pari diventino i “come volevasi dimostrare” di certe teorie filosofiche espresse dal professore nei suoi dialoghi sull’amore e sulla libertà.
(ibidem, p. 5)

De Crescenzo poi ne ha tratto un film omonimo, che vi consiglio di guardare, sono semplicemente divertentissimi. Vi lascio con una chicca tratta dal libro e poi, una scena tratta dal film omonimo.

“Insomma ma allora voi di politica non ne capite proprio niente!”dice Salvatore Coppola, vice sostituto portiere “E che avete studiato a fare?”
“Ma che c’entra lo studio” ribatto io […]
“Ma carissimo ingegnere, qua non si tratta di idee politiche, qua bisogna inquadrare il problema dal punto di vista internazionale. Voi dovete farvi capace che tutti noi napoletani dobbiamo forzosamente votare compatti per il Partito Comunista e che, immediatamente dopo, dobbiamo uscire dalla NATO e stringere un patto d’alleanza con la Russia.”
“Ma perché Salvatò” dice Passalacqua “Tu sei convinto che la Russia sia più forte dell’America?”
“Ma a me che me ne importa se è più forte l’America o la Russia, dottò, questo a me non interessa. Andiamo al sodo […]. Dunque, scoppia la terza guerra mondiale, ora se noi ci siamo alleati con l’America, da chi veniamo fatti prigionieri? Dalla Russia, no?Correggetemi se sbaglio. Ebbene io vi dico che noi napoletani i prigionieri in Russia non li possiamo fare. Ma che stiamo scherzando: in “primis”non siamo abituati al clima rigido della Siberia che è freddo, ma freddo veramente, in “secundis” non ci abbiamo l’equipaggio necessario[…]. Ora, diversa è la situazione se invece ci mettiamo con la Russia. E sì perché in questo caso veniamo fatti prigionieri automaticamente dagli americani e mandati subito in America. E là, con l’aiuto di Dio e con un poco di commercio, uno si potrebbe pure imparare la lingua, che poi, da cosa nasce cosa, vuoi vedere che facendo facendo la guerra troviamo pur un bel posto?”
“E se siamo fatti prigionieri dai cinesi?”
“Peggio che andare di notte, dottore mio!Quelli i cinesi mangiano una schifezza. Immaginate cosa passerebbero a noi poveri prigionieri: sì e no una palla di riso al giorno. Aè, E come volete che io, Coppola Salvatore, con la fame che mi ritrovo posso campare con una palla di riso al giorno?”






Ho scoperto che Youtube c'è il film intero spezzato in 7 parti
da qui li trovate tutti http://www.youtube.com/watch?v=eH67U2Shq-A
Secondo me merita. Se vi capitano, vi consiglio anche "32 dicembre"(http://www.youtube.com/watch?v=opLDLfqTCMA) e "Il Mistero Bellavista"(http://www.youtube.com/watch?v=FlxRA7pTvr0) che segue "Così parlò Bellavista".
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Una bottiglia nel mare di Gaza

More about Una bottiglia nel mare di Gaza In questo libro si intrecciano il vecchio e il nuovo. La vecchia bottiglia consegnata alle rive del mare, custodendo una messaggio di speranza e sopravvivenza. La modernità della rete che avvicina due popoli distanti 70 km e una guerra lunga sessant’anni. Le paure ancestrali di un popolo che invecchia e la modernità di un dialogo che rappresenta una speranza sì, vecchia, ma preziosa e destinata a durare nel tempo. 
Una bottiglia nel mare di Gaza, di Valérie Zenatti, ha il pregio di non schierarsi a favore di nessuno, di non scavare nel dramma, di non cercare la pietà. Certo, visto da chi non ama le guerre, sia palestinesi che israeliani appaiono ridicoli, con le loro guerre, con la loro incapacità di trovare una pace. Alla fine ci vuole poco. E’ un libro dolce senza essere smielato, con il grande pregio di voler far vedere un mondo così distante da noi, senza che nessuno salga in cattedra. E si legge d'un soffio, che non è poco.

Voglio ringraziare le mie amiche di Anobii che hanno inventato la "Catena della fiducia", una catena a cui partecipano una decina di noi, ciascuna con un libro, facendo attenzione a introdurre un libro che sia inedito per le altre.  Io ho messo "Maschera bianca" che temo non piacerà molto, ma almeno ha un finale inaspettato - almeno per me! Ecco gli altri:

1."Storia del signor Sommer" Suskind
2. “Mai dire mai ad un Martini Dry” - Aa. Vv.
3. "La casa sull'albero" Bianca Pitzorno 
4. "L'urlo di Paperopoli" Lino Zonin 
5. "La Sovrana Lettrice" di Alan Bennett 
6. "Onde di luce" di Sandra Riato 
7."Nel mare ci sono i coccodrilli" di Fabio Geda
8. "Stagioni" di Mario Rigoni Stern 
9. "La felicità di Emma" di Claudia Schreiber 
 
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