giovedì 8 marzo 2012 1 commenti

The Saga of Biorn


Cosa succede se un Vichingo che vuole accedere al Walhalla ci riesce solo morendo onoratamente salvando delle suore cattoliche?
(sottotitoli in italiano) 

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The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmor


The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore é il titolo di un libro e di un cortometraggio premiato agli Oscar 2012 e realizzato da William Joyce eBrandon Oldenburg,
L'ho trovato molto bello e anche dolce, per il modo in cui il protagonista trova l'ispirazione e riempie la vita dei lettori con la luce. Senza contare che l'intera scenografia - in parte “ispirata a Steamboat Bill Jr.” con Buster Keaton e al ciclone de Il Mago di Oz - è originale e divertente. 
Inoltre, se vi piace Humpty Dumpty, apprezzerete maggiormente questo microfilm, in cui il famoso uovo delle storie di mamma Oca, ha un ruolo niente male. Buona visione. 
ps.: è muto, quindi non c'è bisogno di conoscere l'inglese  ^^


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Kony 2012




Guardate quest’uomo.
Quali siano i vostri canoni estetici, si può dire che sia di aspetto gradevole. Probabilmente ha una trentina d’anni, forse qualcuno di meno. Per un attimo, non pensate a lui come ad un soldato, ma come ad un uomo qualsiasi. Potrebbe essere un qualunque giovane dall’aria taciturna, un operaio o uno studente. E’ stato rapito dal suo villaggio mentre andava a scuola, dove i suoi genitori, due insegnanti, lo avevano iscritto. Aveva una decina di anni. Come tutti i bambini del suo villaggio, pare gli fosse stato insegnato che se i ribelli ti rapiscono devi dargli un nome falso oppure, se scappi o succede qualcosa che non è di loro gradimento, risaliranno al tuo villaggio e uccideranno tutti. E’ stato rapito dall’Esercito di Resistenza del Signore (o Lord's Resistance Army - LRA), una forza ribelle armata che cerca di stabilire la teocrazia cristiana (con contaminazioni islamiche e animiste), guidato dal leader spirituale Joseph Kony(in basso).

L’LRA invade i villaggi. Cerca di sconfiggere le forze armate dello Stato. Mutila brutalmente chiunque, massacra di botte chiunque. Stupra le donne. Costringe le persone ad uccidere i loro parenti e a trasportare i ribelli che rimangono uccisi nei conflitti. Ruba divise militari e armi quando ne trova. E soprattutto, in quasi 26 anni di attività, vissuti tra le foreste ugandesi e sudanesi, ha rapito oltre 20mila bambini.

Le bambine diventano schiave del sesso/soldatesse/incubatrici per i loro figli.
I bambini – perché se sono più piccoli possono essere soggiogati – come prima cosa vengono picchiati con una verga. Ripetutamente. Per far capire chi comanda e a cosa devono imparare a resistere. Dopo una filippica sull’LRA, spiegano loro che devono dimenticarsi del loro passato. Poi segnano i loro nomi su un taccuino, per far capire ai ragazzini che sanno tutto di loro e che non si scappa dall’LRA. Non è concesso piangere, né mostrarsi troppo pensierosi o nostalgici. Non è permesso esitare o disubbidire agli ordini, o perde munizioni o armi, né scappare, né cucinare o avere rapporti o mangiare determinati alimenti durante il ciclo mestruale. In tutti questi casi si è puniti con un sacco di botte, il più delle volte si muore per mano degli ex compagni, spesso appena adolescenti. Alle reclute viene detto che se l’esercito regolare li rapisce, saranno uccisi.
L’esercito di Kony costringe, ogni tanto, giusto per provare la loro forza di resistenza e volontà, i ragazzini a bere un po’ di sangue dei morti, a rotolarsi nella pozza di sangue, a mangiare seduti su un cadavere appena ucciso. Ogni tanto, all’improvviso, uno dei soldati alti in grado si avvicina ad un bambino e lo fa stendere: “Tu vuoi tornare a casa, lo so. E vero?” Poi lo fa rialzare. E il bambino capisce che non ha via di scampo, che Kony e company gli leggono nel pensiero e il terrore che ha provato in quel momento, la paura di essere ucciso all’istante, basta a fargli dimenticare della sua famiglia.
In una simile situazione o ti adegui o muori, e siccome l’istinto alla sopravvivenza è forte in ogni essere vivente, questi bambini diventano dei giovanissimi soldati, in età in cui si leggono le favole e si ha bisogno dei genitori più di tutto.
L’uomo della foto ha seguito la stessa sorte dei tantissimi bambini rapiti.
Però, rispetto a loro, aveva una marcia in più.
Tutti coloro che sono riusciti a fuggire e sono stati invitati a parlare di lui lo hanno descritto come leale, obbediente, uno stratega in grado di animare il più codardo degli uomini, coraggioso o forse temerario, in grado di sopravvivere alle guerre più aspre.
Siccome molti, fra gli alti vertici, sono stati o eliminati dal capo Kony o uccisi durante i combattimenti contro gli eserciti regolari, l’ex bambino soldato ha fatto carriera molto in fretta, diventando il numero tre dell’LRA.

Guardate quest’uomo. Si chiama Dominic. Dominic “Odomi” Ongwen. Probabilmente “Ongwen” è un cognome inventato.
C’è un’altra cosa che tutti dicono di lui: è crudele. Molto crudele.
Dominic Ongwen é un criminale di guerra. 
Nel 2005, la Corte Penale Internazionale ha spiccato un mandato internazionale di arresto nei suoi confronti. Nel 2006, fu prima dato per morto dopo un conflitto armato contro l’UPDF (Uganda Peoples Defence Force) e poi si scoprì che in realtà era vivo e vegeto e si era spostato nel sud Sudan.

E’ il più giovane criminale di guerra ed il primo ad essere imputato per le stesse cose che lui ha subito: 3 imputazioni per crimini contro l’umanità, 4 imputazioni per crimini di guerra, incluso trattamenti inumani contro i civili, omicidio e saccheggio. Per questo c’è chi pensa che andrebbe riabilitato nella comunità ma chi è sopravvissuto ad atroci mutilazioni, è stato costretto ad imbracciare un fucile per uccidere un bambino, o ha visto rapire suo figlio, chiede che Ongwen sia processato e sbattuto in carcere.


Per la prima volta, ieri ho visto questo video di “Invisible Children Inc”. Si tratta di un’associazione apolitica composta da tre giovani registi statunitensi volati in Darfur (Sudan) per documentarne il genocidio salvo poi scoprire invece un’altra guerra in corso nel nord del Sudan. 
Ne è nato un documentario “Invisible Children” (bambini invisibile) che denuncia i crimini perpetrati da Kony e i suoi. Ne è seguita anche una campagna: “Kony 2012” per rendere famoso Joseph Kony, non al fine di trasformarlo in una celebrità alla stregua di un attore cinematografico, bensì per far conoscere a tutti che genere di mostro sia e per creare un’opinione pubblica in grado di pressare gli Stati ad agire contro di lui. Purtroppo è solo in inglese, ma basta vedere le immagini per capire di cosa si tratta.

C’è chi accusa l’associazione di fare un lavoro sporco, usando tutto ciò per intascare i soldi dalle raccolte fondi a sostegno dei bambini sudanesi che riescono a sfuggire alla morsa dell’LRA.
Tuttavia, non è necessario mettere mano al portafoglio.
La prima cosa è far sì che il mondo conosca Kony. Perché dobbiamo sapere vita, morte e miracoli di Bin Laden e non di Kony? Ogni tanto L’LRA manda a prendere una trentina di persone da un villaggio per fare un sondaggio sul suo grado di popolarità e gradimento presso le popolazioni locali, una specie di centro statistico fai-da-te. 
Io non me la sento di fare discriminazioni. Come Mladić, Hitler o Saddam anche Kony merita tutta l’attenzione mondiale, perché negargliela? Magari qualcuno al prossimo sondaggio glielo dice. 
Sempre meglio sapere una cosa in più. A me che sto a km di distanza dall’Uganda non cambia niente, ma tra stare qui con le lacrime agli occhi per l’orrore e aumentare le voci che ne parlano be’, scelgo la via del purché se ne parli.
Secondo alcune persone è strano che se ne parli solo adesso (tesi del “a chi giova?” tipico dei nostri tempi), secondo altri ognuno deve farsi i fatti propri, altri ancora ritengono siano una battaglia persa in partenza.

La guerra comporta l’annientamento fisico del nemico, ma è davvero un nemico una quindicenne a cui si tagliano la bocca e le orecchie per puro spirito sadico? Cosa si deve dimostrare? Quale messaggio si deve lanciare?

Dominic Ongwen con Lucky Kidega (UPDF), Walter Ochora (Resident District Commissioner Gulu) e il vescovo Nelson Onono-Onweng durante uno degli incontri con i ribelli nella foresta.

Le due foto che ho postato sono le uniche sul web in cui si vede Dominic Ongwen sorridere.
Il suo volto mi ha stupito perché spesso i criminali di guerra hanno un volto serioso, degli occhi duri e iniettati di sangue e in genere hanno superato i quarantacinque anni. E mi sono chiesta come mai un volto del genere fosse al servizio di Kony. 
Il kit della campagna di Invisible Children

Se mai lo arresteranno, dirà di essere stato costretto e di non avere avuto scelta. Probabilmente è così, finché non ha deciso di andare oltre. Allora non bastano i suoi sondaggi e il fatto che chieda dei genitori e della famiglia per ritrovare l’umanità.
Non sarà il carcere a rendere una vera giustizia, ma farà in modo che ci sia un pericolo in meno per la popolazione di quel luogo, che ha almeno il diritto di dormire sonni tranquilli.

Una piccola sitografia
http://www.huffingtonpost.com/2012/03/07/joseph-kony-2012-video_n_1326313.html#s760762
 
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